Franceschi (Grafica Veneta S.p.A.): “Talenti della scrittura che ci abituano ad andare oltre l’immaginazione e tendere all’impossibile come stampatori”.
E’ il terzo episodio della saga di Marcus Goldman. Il sequel di “Harry Quebert” il prequel de “Il libro dei Baltimore”. Il primo libro della serie è stato un successo dell’allora 27 enne scrittore svizzero, un best seller da 5milioni di copie e una fiction in tv. Una folla di lettori ha accolto l’autore al Salone del Libro dove sabato scorso è stato presentato in anteprima. Tra selfie e autografi, applausi e scatti fotografici un meravigliato Joel Dickers si è raccontato e ha parlato della sua ultima fatica trasferendo a la meraviglia di scrivere una storia. “un romanzo è una promessa – ha detto – neanche io fin dall’inizio sapevo chi fosse l’assassino”. Un flusso di parole da mettere su un foglio. Un impegno che richiede dedizione e tempo e fantasia. Un mix che Joel Dicker ha definito “un’ebollizione di idee”.
Grafica Veneta S.p.A. che ne ha curato la stampa si congratula con la casa editrice che segue questo talento augurando ancora altri successi nel campo editoriale e musicale oltre che artistico. “Tutti gli editori – commenta il Presidente Fabio Franceschi – ci hanno abituato da tempo ad allargare i confini dell’immaginazione. Per questo motivo continuiamo a tendere verso “l’impossibile” per rispondere alle varie richieste con le migliori performances professionali e tecniche”.
Dichiarazione in linea con quanto pronunciato a Torino dallo stesso Joel Dicker e riportato dal giornalista di Ticinonline, Fabio Caironi: ”Quando corro – ha spiegato – se qualcuno mi supera mi arrabbio, provo invidia e questo mi spinge a fare meglio. Non possiamo impedirci di avere i sentimenti che abbiamo, siamo quello che siamo, sentiamo quello che sentiamo, siamo gelosi, invidiosi, sono sentimenti normali, la domanda è come questi sentimenti possono essere positivi, un motore per qualcosa di positivo».