Mangamania, the Japanese comics ranked among the best sellers

MILIONI LE COPIE VENDUTE. IN GRAFICA VENETA ROTATIVE DEDICATE AD HOC

I fumetti giapponesi scalano le classifiche editoriali. Il fenomeno non è recente – secondo quanto riporta un articolo de “L’Internazionale” – nella prima settimana del settembre 2021, l’edizione speciale del numero 98 di One piece di Eiichirō Oda, pure edito da Star Comics, si era presa il primo posto della classifica di narrativa straniera, davanti al romanzo bestseller Tre di Valérie Perrin (Edizioni e/o). Al terzo posto c’era il numero 14 di Dragon ball Super, di Akira Toriyama e Toyotarō (sempre Star), mentre al settimo trovavamo il sesto numero di Tokyo Revengers di Ken Wakui (J-Pop). Andando un po’ più giù, spuntavano diversi titoli Planet Manga, marchio della Panini dedicato al fumetto giapponese, come L’attacco dei giganti di Hajime Isayama o la ristampa di Slam dunk, capolavoro di Takehiko Inoue. Una tendenza che da allora non si è più fermata e anzi ha conquistato anche la classifica della cosiddetta varia, dove non mancano mai, tra i titoli Planet, Jujutsu kaisen di Gege Akutami, Chainsaw man di Tatsuki Fujimoto e My hero academia di Kōhei Horikoshi (Star). Una conquista stabile e inesorabile – negli ultimi sei mesi è capitato spesso che i titoli manga occupassero più di metà della top ten di straniera e la quasi totalità di quella di varia –, inizialmente passata in sordina e poi vista con sconcerto da molti operatori dell’editoria non fumettistica italiana. Grafica Veneta S.p.A. ha sempre dedicato a questo genere spazio ed attenzione. L’azienda, tra l’altro, con il servizio di “porte aperte” organizza visite guidate e la più richiesta è il percorso didattico legato alla tiratura dei graphic novel asiatici apprezzati da un pubblico sempre più ampio. Infatti in Italia i manga hanno sempre venduto tanto. Per dare il senso delle proporzioni, si ricorderà che Dragon ball, il capostipite degli shōnen moderni, vendeva centomila copie a numero già negli anni novanta e l’edizione “Deluxe”, pubblicata tra il 1998 e il 2001, arrivava a centocinquantamila; One piece, il suo successore più diretto insieme al Naruto di Masashi Kishimoto, ha venduto in Italia più di diciotto milioni di copie (spalmate su cento uscite). Quello che è cambiato non è quindi il venduto in sé dei fumetti giapponesi, ma il luogo primario in cui sono acquistati dai lettori. La crisi delle edicole, che nel 2001 erano quarantamila in tutto il paese e oggi sono meno di quindicimila, ha portato i lettori di manga a rifornirsi sempre più spesso in libreria e in fumetteria (vale la pena di notare che queste ultime non sono incluse nelle classifiche Nielsen e GFK, quindi il venduto reale dei manga è comunque sottostimato), un processo che è stato agevolato dal parallelo aumento dello spazio a loro dato sugli scaffali, in particolare nelle librerie di catena come le Feltrinelli.

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